5 artisti sul nostro radar nell'agosto 2023
"Artists on Our Radar" è una serie mensile incentrata su cinque artisti che attirano la nostra attenzione. Utilizzando la nostra esperienza artistica e i dati di Artsy, abbiamo determinato quali artisti hanno avuto un impatto nell'ultimo mese attraverso nuove rappresentazioni in gallerie, mostre, aste, fiere d'arte o nuove opere su Artsy.
La pratica multidisciplinare di Tyler Eash (alias Loreum) mette in primo piano gli aspetti dell'identità – in particolare, la stranezza, l'indigeneità e la classe – come mezzo per resistere alla cancellazione delle storie personali e ancestrali. Sebbene il suo background sia coreografico, la pratica di Eash ora si estende alla scultura, al disegno, alla pittura, al cinema, alla musica, alla poesia e alla performance; tuttavia, rimane concentrato sul corpo, posizionandolo in opposizione alle influenze colonialiste, capitaliste e normative di genere.
Ora con sede a Londra, l'artista nato in California è rappresentato nel Regno Unito da NıCOLETTI. Ha tenuto la sua prima mostra personale presso la galleria alla fine del 2020, presentando una serie di disegni, dipinti, sculture e film che problematizzavano il sogno americano. Questo mese partecipa alla presentazione della galleria per la fiera Artsy's Foundations con un trio di dipinti, tra cui il pensieroso Angel #3 (2023). L'opera fa parte di una serie di dipinti in pelle di mucca che fanno riferimento alla California rurale, dove l'artista ha trascorso parte della sua infanzia con la nonna Maidu e Modoc. Un'altra mostra personale da NıCOLETTI è prevista per la fine dell'anno.
Eash ha conseguito la laurea in teatro, danza e architettura del paesaggio presso l'Università della California, Davis, nel 2011, e ha conseguito il MFA presso Goldsmiths nel 2019. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive negli Stati Uniti, Regno Unito, Germania, e Francia.
—Arun Kakar
I dipinti di Joana Galego hanno la qualità abbozzata e sfuggente dei ricordi rivisitati a distanza. I suoi soggetti, resi con gesti sciolti e sfumature, rimangono parzialmente oscurati all'interno di composizioni simili a collage che suggeriscono narrazioni multiple e intrecciate. Ma nonostante il loro mistero, in queste opere non manca l'emozione; il linguaggio del corpo dei soggetti allude a "potere, vulnerabilità, problemi di comunicazione, solitudine, senso di colpa e desiderio di connessione e intimità", secondo la descrizione dell'artista.
Queste dinamiche erano in gioco nella recente mostra personale di Galego “Mole Lunar Sinal”, presso la galleria londinese Soho Revue. Il titolo, composto da parole in tre lingue diverse, fa riferimento alle barriere comunicative e alla molteplicità di significato. Durante lo spettacolo, dettagli attenti mettono in risalto i temi di Galego. Nelle cose giuste e sbagliate che potrebbero accadere più spesso (2023), ad esempio, una coppia giace insieme a letto, i loro volti sereni, con macchie rosse e gialle che suggeriscono una luce solare morbida e screziata. Ma le mani di una figura, incrociate in grembo, risaltano, definite con maggiore attenzione rispetto al resto del suo corpo. È evidente che non tocca il suo partner, proiettando un'ombra di distanza emotiva sulla tela.
Galego ha conseguito una laurea in pittura presso l'Università di Lisbona prima di completare il lavoro post-laurea presso la Royal Drawing School di Londra, dove attualmente risiede. Ha esposto in numerose gallerie in tutta la città, inclusa una recente mostra collettiva presso Oliver Projects.
—Olivia Corno
Nelle sue opere innovative che fondono tessuti, incisione e scultura, Bonolo Kavula decostruisce materiali e modi di pensare tradizionali. Dopo aver ereditato un abito in tessuto shweshwe dalla sua defunta madre, Kavula iniziò a utilizzare il materiale, che i colonizzatori portarono in Sud Africa nel 19° secolo, nelle sue opere a tecnica mista. Taglia singoli dischi di tessuto shweshwe, li dispone in motivi e lega insieme ogni pezzo con il filo, a mano. Una volta collegati, i ritagli shweshwe lavorano con lo spazio negativo per rivelare astrazioni geometriche e affascinanti che onorano la storia personale dell'artista lasciando spazio alle interpretazioni dei singoli spettatori.
Sebbene i lavori recenti di Kavula siano principalmente sculture realizzate con tecniche miste, la sua pratica comprende anche video, musica e supporti di stampa. Ha conseguito un BFA presso la Michaelis School of Fine Art (Università di Cape Town) nel 2014 e ha co-fondato iQhiya, un collettivo di artisti, nel 2015. Da allora, Kavula ha ricevuto il primo Sovereign African Art Prize della Norval Foundation e, nel 2015, Nel 2022, la sua mostra personale “Soft Landing” allo SMAC è stata presentata su Artforum. Attualmente Kavula è inclusa nella presentazione delle Fondazioni di SMAC, esclusivamente su Artsy.